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Mostra “Serie fuori serie”

La mostra “Serie fuori serie” realizzata da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo italiano e Museo del Design della Triennale di Milano, in collaborazione con Ministero della Cultura, Amministrazione Statale per il Patrimonio Culturale della RPC e Museo Nazionale di Cina, pone al centro dell’attenzione la questione della serialità del design, fatto di prototipi, pezzi unici e piccole serie, spesso più vicini alla tradizione dell’alto artigianato che al modo di produzione industriale in senso stretto.
L’idea che sta alla base del progetto è che Serie e Fuori Serie non sono categorie antitetiche. Il design italiano ha saputo soddisfare l’esigenza di produrre serialmente senza rinunciare al raggiungimento di standard qualitativi di eccellenza, nonostante i mutamenti che hanno interessato il settore dell’industria nel corso degli ultimi anni. L’Italia si caratterizza come il luogo in cui la ricerca della bellezza si coniuga al raggiungimento di parametri rigorosi di funzionalità ed economicità produttive, all’equilibrio fra sostenibilità e sperimentazione.

La mostra ripercorre la storia del disegno industriale italiano e consente al pubblico di ammirare dal  vivo alcune delle sue realizzazioni più note, in molti casi diventate (grazie alla loro conoscenza planetaria, favorita dal cinema, dalla fotografia e dal mondo dei media) oggetti rappresentativi della qualità, dell’eleganza e della funzionalità dei prodotti dell’industria manifatturiera italiana, in un arco di tempo compreso tra il secondo dopoguerra e i nostri giorni. Eccone alcuni esempi: la scarpa Superga, un evergreen realizzato con materiali naturali: cotone, gomma e alluminio, che ha raggiunto la produzione di tredici milioni di paia all’anno nel momento di maggiore successo; Nobody’s Perfect di Gaetano Pesce, una sedia in resina e poliuretano in cui tutti gli elementi che la compongono nascono separati, diversi l’uno dall’altro e la libertà creativa affidata al singolo operaio permette di realizzare opere uniche benché prodotte industrialmente (è il “mal fatto” che diventa un nuovo valore estetico); la Bottiglietta Campari Soda disegnata nel 1932 dall’artista Fortunato Depero, icona dell’aperitivo italiano e caratterizzata dall’assenza di etichetta e la stampa in rilievo sul vetro; la Ferrari modello P6 progettata da Pininfarina nel 1968 ed esposta al pubblico durante la cinquantesima edizione del Salone dell’Automobile di Torino, la Vespa anni ’50, un progetto nato dall’uomo e dall’idea di farlo sedere comodamente, un mito senza
tempo, in cui funzionalità e bellezza si fondono per dare il primo impulso alla motorizzazione di massa.

Attraverso le diverse sezioni viene ricostruito e presentato al pubblico uno degli aspetti più rappresentativi ed originali del design italiano, individuabile nel rapporto fondamentale tra progettazione e produzione e tra designer ed imprenditori, che ha contribuito in modo decisivo a dare forma e spessore alla scuola italiana del design.

L’allestimento cerca di esprimere questa anima dialettica e perennemente in tensione facendo parlare prima di tutto gli oggetti, e facendo di essi i testimoni e gli attori di una storia che ci riguarda tutti.

Il Museo della Triennale di Milano, inaugurato nel 2007, è il primo museo dedicato interamente al design italiano. Si tratta di un museo moderno e dinamico che vanta, oltre ad una ricca collezione permanente, un laboratorio di restauro che costituisce vero e proprio luogo della preservazione della “memoria della modernità”, attraverso la sperimentazione di nuove e originali tecnologie di conservazione.

 

Biglietti: 30 RMB, acquistabile al museo

 

http://www.chnmuseum.cn/Portals/0/web/zt/20170425sfs/index.html

 

  • Organizzato da: 意大利文化遗产和活动部
  • In collaborazione con: 意大利使馆文化处