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Le sonate di Domenico Scarlatti: il frutto straordinario della musica italiana per tastiera nel XVIII secolo

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Proseguendo la felice collaborazione avviata nel 2019 col ciclo di concerti “Focus On Italian Early Music”, l’Istituto Italiano di Cultura ed il dipartimento per la cooperazione internazionale del Central Conservatory of Music hanno avviato in co-organizzazione la nuova serie “Incontri Musicali – Rubrica di Conferenze in Musica”.

Tutte le conferenze della nuova rubrica sono caratterizzate da brevi sessioni esecutive dal vivo, che accompagnano le relazioni degli oratori, con una funzione dimostrativa delle tesi enunciate dagli studiosi invitati.

Si tratta quindi, come dice il nome della rubrica, di “Conferenze in Musica”, dove si parla della musica e si ascolta la musica di cui si parla. Si rende cosi’ più efficace e diretta la comprensione delle nozioni e delle tesi illustrate nelle conferenze e si offre al pubblico l’occasione di ascoltare tanta musica, spesso meno conosciuta, lungo percorsi d’ascolto suggeriti da esperti e musicisti.

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Le sonate di Domenico Scarlatti:

il frutto straordinario della musica italiana per tastiera nel XVIII secolo

Relatore: Jia Shubing

Clavicembalo: Dai Bo

 

evento on line co-organizzato da Istituto Italiano di Cultura e

International Affairs Office of the Central Conservatory of Music

 

2020.10.15 – 19:00

La presente conferenza, tenuta in lingua cinese, è adatta ad un pubblico sinofono

 

Per una migliore fruizione audio in stereofonia, si suggerisce l’ascolto in cuffia

 

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Giuseppe Domenico Scarlatti (1685-1757) è stato un importante tastierista italiano attivo nel tardo barocco. Nato in una famiglia di musicisti, Scarlatti iniziò la sua carriera professionale di compositore e musicista a Napoli. Dall’inizio del XVIII secolo, entrò al servizio di molte importanti corti aristocratiche europee, e fu in particolare durante il suo mandato presso le corti portoghese e spagnola che compose le famose 555 sonate per tastiera. All’enorme numero di sonate per tastiera composte nell’arco del XVIII secolo da Scarlatti fanno riferimento due attendibili documenti storici, il manoscritto veneziano (1742) e il manoscritto di Parma (circa 1752-1757). La rinumerazione di queste opere realizzata nel XX secolo da Ralph Kirkpatrick basandosi sulla loro data approssimativa (numero K) è divenuta l’edizione attualmente più seguita.

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In questa conferenza, attraverso i documenti manoscritti, l’esecuzione dal vivo al clavicembalo e l’ascolto di materiale audio, esploreremo la valenza storica delle sonate di Scarlatti. Parleremo di come Scarlatti abbia veramente dato il significato che possiede la moderna sonata per tastiera solista; della sua struttura binaria standard nata dopo ilXVIII secolo (K.420); dell’uso straordinario di rapidi incroci delle mani (K.517); della ripetizione di una stessa nota (K.141) presa in prestito dalla tecnica chitarristica di tradizione spagnola; dell’estrema manifestazione di tensione e forza in determinati “momenti cruciali” (K.119); della coloritura armonica dissonante contenuta nell’esecuzione rapida e ricca di tensione degli accordi (K. 175); della massima estensione e della dinamica del clavicembalo (K. 357); ed infine della sperimentazione del pensiero operistico italiano, ereditato dal padre, applicato nella musica solistica per tastiera (K. .519).

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Nel corso della conferenza saranno eseguiti dal vivo i seguenti brani

1.Sonata 奏鸣曲K.420,C大调

2. Sonata 奏鸣曲K.517,d小调
3. Sonata 奏鸣曲K.141,d小调
4. Sonata 奏鸣曲K.119,D大调
5. Sonata 奏鸣曲K.175,a小调
6. Sonata 奏鸣曲K.357,C大调
7. Sonata 奏鸣曲K.519,f小调
8. Sonata 奏鸣曲K.460,C大调
9. Sonata 奏鸣曲K.461,C大调
10. Sonata 奏鸣曲K.213,d小调

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Jia Shubing, Professore Associato presso il Dipartimentodi Musicologia del Conservatorio Centrale di Musica, Dottorato di Ricercain Musicologia presso l’Università di Bristol, Membro del Consiglio della China Musicology Network.

Dal 2012 docente di Storia della Musica Occidentale presso il Conservatorio Centrale di Musica, è stato anche il fondatore dei corsi su “La musica antica occidentale prima dell’anno 1750” e su “La musica nell’epoca rinascimentale”. Autore di oltre 10 pubblicazioni accademiche su diverse importanti riviste del settore nonché traduttore di importanti trattati musicologici. Frequente relatore ed ospite speciale a conferenze, seminari, lezioni pubbliche, concertie programmi on-line, è anche stato direttore del primo “Festival della Musica Antica Occidentale”.

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Dai Bo è compositore, pianista, clavicembalista, dottore in composizione e docente presso il Dipartimento di Composizione del Conservatorio Centrale di Musica. Come artista, Dai Bo è stato invitato a tenere concerti solistici a New York, Morelia (Messico), Shanghai e Pechino. La sua opera “Invisible Mountain” premiata al “Concorso Internazionale di Composizione L. van Beethoven” è stata eseguita in Polonia, Norvegia e Stati Uniti. Tutte ben accolte dalla critica le sue opere principali: “Woysky Horn Concerto”, il concerto per clavicembalo “Bending Time and Space”, la suite per pianoforte “Disappearing Landscape” (pubblicata da Kurke nel gennaio 2019), il quintetto di flauti “Prisoners’ Uterus” (pubblicato da Dux nel gennaio 2020), il divertimento vocale “The Call of Dawn”, finanziato dal National Art Fund for Young Artist. Con la violoncellista Namula ha pubblicato l’album per violoncello “Gujiaye”. Dai Bo ha anche composto sonore originali documentari televisivi ed audiolibri. Il compositore polacco Krzysztof Penderecki lo ha definito “uno dei più talentuosi giovani compositori cinesi”.

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