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THE BEAUTY OF THE ITALIAN TANNING INDUSTRY

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LA BELLEZZA DELL’INDUSTRIA CONCIARIA ITALIANA
SBARCA CON UNA MOSTRA NELLA CAPITALE DELLA CINA

20 novembre2023- E’ stata inaugurata oggi a Pechino THE BEAUTY OF THE ITALIAN TANNING INDUSTRY, una mostra di promozione integrata organizzata UNIC – CONCERIE ITALIANE e Istituto di Cultura di Pechino, in collaborazione conl’Ambasciata d’Italia in Cina e Ufficio ITA di Pechino e promossa in tutto il mondo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia in Cina, Massimo Ambrosetti, il Direttore dell’IIC Pechino, Federico Roberto Antonelli e la Direttrice Generale di UNIC – Concerie italiane e Amministratore Delegato di Lineapelle, Fulvia Bacchi.

Presentata per la prima volta alla fiera di LINEAPELLE il 22 settembre e successivamente al Design Museum di Milano e ad Ecomondo a Rimini, la mostra si terrà per 15 giorni presso l’Istituto di Tecnologia della Moda di Pechino, un istituto pubblico di istruzione superiore che accoglie oltre 6.000 studenti e con il quale UNIC – CONCERIE ITALIANE ha firmato un accordo di collaborazione.

Visitando la mostra si entra in un percorso che rappresenta la circolarità a 360° di un settore leader mondiale per qualità e innovazione tecnologica con 1.150 aziende, 18.000 dipendenti, che producono 110 milioni di metri quadrati di pelle finita, il 61% dell’intera produzione europea in volume. Il mercato cinese, inoltre, è stato per lungo tempo il primo paese di destinazione delle esportazioni italiane.

THE BEAUTY OF THE ITALIAN TANNING INDUSTRY è una mostra modulare che promuoverà l’autorevolezza, la forza e la virtuosità della pelle italiana.

L’allestimento si configura come un modello compositivo che opera su vettori radiali: pareti e corridoi attraverso i quali il pubblico si muoverà, attraversando fisicamente il processo di concia. Scoprendone tutti i dettagli chimici e tecnologici. Vivere materialmente tutte le fasi del processo, la trasformazione dei suoi scarti e, in questo senso, fare i conti con la consapevolezza (non condivisa dall’opinione pubblica) che la pelle e il recupero dei suoi scarti di processo e di prodotto rappresentano un esempio di circolarità storica e in continua evoluzione. Per esempio, sono utilizzati nelle gelatine dell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica; nei biostimolanti e nei fertilizzanti che rafforzano l’agricoltura; negli strumenti musicali, nei giochi per console e nelle attrezzature sportive.

Virtù circolari per un prodotto, la pelle, e un’industria, quella conciaria italiana, che vive di innovazione e responsabilità.