L’Istituto Italiano di Cultura di Pechino è lieto di invitarvi alla proiezione del film “Dante” (2022) di Pupi Avati presso il nostro Auditorium il 15 dicembre 2023 alle ore 19:00.
Sinossi
Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti, con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da Firenze.
Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.
Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia. Il film racconta la vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo.
Pupi Avati
Giuseppe Avati, conosciuto come Pupi Avati, è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore italiano, grande appassionato di musica jazz.
Ispirato dalla visione del film “8½” (1963) di Federico Fellini, decide di intraprendere la via del cinema. Riceve i finanziamenti necessari a girare due film da un misterioso imprenditore e realizza gli horror “Balsamus, l’uomo di Satana” (1970) e “Thomas e gli indemoniati” (1970).
Scrive e dirige il film “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” (1975) con Ugo Tognazzi e collabora con Pier Paolo Pasolini alla sceneggiatura del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975).
Nel 1976, Avati firma uno dei suoi maggiori successi, il film giallo con venature horror “La casa dalle finestre che ridono”, alla cui sceneggiatura collabora anche il giornalista Maurizio Costanzo.
Autore e regista particolarmente prolifico, a partire dagli anni Ottanta, Avati spazia nei generi e dirige più di 30 film per il cinema. Dal 2023 è consigliere a titolo gratuito del Ministro degli Esteri per le tematiche afferenti al settore della cultura.