L’Istituto Italiano di Cultura di Pechino è lieto di segnalare che, la mostra “Civiltà dei Grandi Fiumi” apre il 22 marzo al National Maritime Museum of China, a Binhai, quarta e ultima tappa di un tour, iniziato un anno fa al Zhengzhou Municipal Museum.
Frutto di una collaborazione tra musei italiani e cinesi, la mostra per la prima volta vede dialogare le culture sviluppatesi a migliaia di chilometri di distanza lungo le sponde dei fiumi Nilo, Eufrate, Tigri, Indo, Fiume Giallo (Huanghe) e Fiume Azzurro (Yangtze Jiang).
In “Civilità dei Grandi Fiumi”, circa trecento pezzi, di cui la metà provengono da tredici musei cinesi, e altrettanti, per la parte egiziana e mesopotamica, da quattro musei italiani – Museo Egizio di Torino, Musei Reali e Museo d’Arte Orientale di Torino, e Museo Barracco di Roma – resteranno esposti per oltre quattro mesi nel National Maritime Museum della zona portuale di Binhai, a circa 40 km da Tianjin. Il Museo, disegnato dallo studio australiano Cox come una grande mano allungata sul mare, conta quindici sale espositive incluso un acquario, e dalla sua apertura nel 2019 è divenuto un punto di grande attrazione culturale e turistica, con una media di 20.000 visitatori al giorno nei fine settimana e 8.000 nei giorni feriali.
In un raffinato allestimento su circa 1.500 metri quadrati, gli elementi più significativi delle differenti culture, su vita, morte, culti e credenze, sono illustrati da pezzi di alto valore artistico in bronzo, terracotta e legno, dal 5.000 a.C. fino al secondo secolo dell’era cristiana. Papiri egiziani, tavolette mesopotamiche con iscrizioni cuneiformi, ossa oracolari e carapaci con pittogrammi cinesi, mettono a confronto le prime scritture della storia dell’umanità. Sarcofagi egiziani, piccole mummie di animali, riproduzioni in terracotta di persone e delle abitazioni cinesi poste nelle tombe ad accompagnare i morti, spiegano i riti e la visione della morte tra i diversi popoli. Mentre utensili e oggetti di uso quotidiano raccontano la vita di ogni giorno, per certi aspetti così simile. Comune e dominante in tutte le civiltà il culto del Fiume, che fertilizzava le terre circostanti ma provocava inondazioni, che garantiva la sopravvivenza ma minacciava la distruzione.
La mostra, che ha avuto grande successo anche a Ningbo e Nanning, è stata curata da parte italiana dal direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco e dal professore Stefano de Martino dell’Università di Torino.
Organizzata dalla società italiana Arteficio, la mostra resterà aperta fino al 28 luglio.