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11.6 Fantascienza e architettura per la citta’ del futuro: tra suggestione e progettazione

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In Italiano con traduzione in cinese

Tullio Avoledo, scrittore italiano autore di best seller anche di fantascienza e Manuela Lietti, tra i curatori della prossima Biennale di Urbanistica e Architettura di Shenzhen si interrogano sul ruolo della fantascienza nel re-immaginare la città del presente e progettare quella del futuro.

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Tullio Avoledo

Tullio Avoledo
Nato nel 1957, laureato in legge, giurista d’impresa per un gruppo bancario internazionale, Tullio Avoledo ha esordito in letteratura nel 2003 con L’elenco telefonico di Atlantide (vincitore del Premio Montblanc – Scrittore esordiente dell’anno), romanzo entrato ai primi posti della classifica dei best seller che ibridava fantascienza e mitologia con una satira feroce del mondo bancario e della società italiana ai tempi dell’effimero trionfo della web economy.

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Ha poi pubblicato numerosi racconti e altri dodici romanzi, prima per Sironi e poi per Einaudi e Marsilio, tra cui Mare di Bering, Lo stato dell’unione, Tre sono le cose misteriose (Premio Super Grinzane 2006), La ragazza di Vajont, Breve storia di lunghi tradimenti, L’anno dei dodici inverni, Un buon posto per morire (scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica e vincitore del Premio Salgari 2012 per il miglior romanzo d’avventura) e Chiedi alla luce (2016), storia di un architetto di fama internazionale che fra le macerie della sua vita sentimentale e professionale deve ritrovare il senso del suo percorso terreno, facendo stranissimi incontri in un mondo sospeso fra realtà e fantasia, fra presente e passato.

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A ottobre del 2018 Avoledo ha pubblicato per l’editore Chiarelettere il romanzo Furland®, un thriller ambientato in un futuro distopico in cui un’intera regione italiana, il Friuli, è stato trasformato in un parco giochi a tema storico. Il romanzo ha avuto un ottimo successo di pubblico e di critica e ha stupito per alcune sue anticipazioni al limite del profetico.

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Ha partecipato con due romanzi pubblicati in Italia da Multiplayer (Le radici del cielo e La crociata dei bambini) al “Metro 2033 Universe”, una narrazione collettiva internazionale sul mondo post catastrofe nucleare immaginato dallo scrittore russo Dmitry Glukhovsky; il suo terzo romanzo della serie, Il Conclave delle tenebre, è appena uscito in Russia.

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Alcuni suoi libri sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco, russo, polacco e ungherese.
Collabora con il Corriere della Sera con articoli su argomenti scientifici, legati soprattutto all’esplorazione dello spazio e allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

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Manuela Lietti

Manuela Lietti

Manuela Lietti è una critica d’arte e curatrice indipendente residente a Pechino dal 2003 e specializzata in arte asiatica. Nel 2003 si laurea a pieni voti con lode presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi sull’artista contemporaneo cinese Yang Shaobin. Nel 2007 completa un master in storia dell’arte cinese e della critica d’arte cinese presso l’Accademia di Arte e Design dell’Università Tsinghua di Pechino. Dal 2003 Manuela è attiva come curatrice, critica, coordinatrice di progetti in ambito pubblico e privato, in gallerie e musei. Le istituzioni con cui Manuela ha collaborato e collabora tuttora includono: La Biennale di Venezia, The Israel Museum, CAFA Art Museum, Haus der Kulturen der Welt, Biennale di Scultura di Carrara (2010), il Ministero della Cultura Cinese, Three Shadows Photography Art Centre, il padiglione italiano presso l’Expo di Shanghai (2009), Shenzhen Art Fair, Galleria Massimo De Carlo, Galleria Continua. Collabora dal 2007 con la Biennale di Venezia come coordinatrice del padiglione cinese. È autrice di diversi saggi critici e scrive per le riviste “Arte e Critica” , “Flash Art” ,“Art Asia Pacific”, “Artforum” e “Frieze”. Per il media cinese “Artron” cura una rubrica dedicata al collezionismo.

Manuela è tra i curatori della prossima edizione della Biennale di Urbanistica e Architettura di Shenzhen che aprirà nel Dicembre 2019.

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