Civiltà a confronto in una importante mostra si è inaugurata il 3 marzo, alla presenza del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e numerose autorità locali, e per la prima volta vede dialogare le culture sviluppatesi a migliaia di chilometri di distanza lungo le sponde die grandi fiumi – Nilo, Eufrate e Tigri, Indo, Fiume Giallo (Huanghe) e Fiume Azzurro (Yangtze Jiang). In “Civiltà dei Grandi Fiumi”, circa trecento pezzi, di cui la metà provengono da tredici musei cinesi, e altrettanti, per la parte egiziana e mesopotamica, da quattro musei italiani, Museo Egizio di Torino, Musei Reali di Torino, Museo d’ Arte Orientale di Torino e Museo Barracco di Roma.
Per tre mesi resteranno esposti nel Museo di Zhengzhou, capoluogo della provincia dello Henan e metropoli di oltre dieci milioni di persone, nella valle del Fiume Giallo, culla della cultura cinese fin dalla preistoria.
In un raffinato allestimento, gli elementi più significativi delle differenti culture, su vita, morte, culti e credenze, sono illustrati da pezzi di alto valore artistico in bronzo, terracotta e legno, dal 5.000 a.C. fino al secondo secolo dell’era cristiana. Papiri egiziani, tavolette mesopotamiche con iscrizioni cuneiformi, ossa oracolari e carapaci con pittogrammi cinesi, mettono a confronto le prime scritture della storia dell’umanità. Sarcofagi egiziani, piccole mummie di animali, riproduzioni in terracotta di persone e delle abitazioni cinesi poste nelle tombe ad accompagnare i morti, spiegano i riti e la visione della morte tra i diversi popoli. Mentre utensili e oggetti di uso quotidiano raccontano la vita di ogni giorno, per certi aspetti così simile. Comune e dominante in tutte le civiltà il culto del Fiume, che fertilizzava le terre circostanti ma provocava inondazione, che garantiva la sopravvivenza ma minacciava la distruzione.
La mostra è stata curata da parte italiana dal direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco e dal professore Stefano de Martino dell’Università di Torino.
Organizzata dalla società italiana Arteficio e dalla cinese Art Exhibition China e con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e Ambasciata d’Italia a Pechino, la mostra resterà aperta fino al 3 giugno, e rientra nel quadro delle attività dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina.
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