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Conferenza: IL RISVEGLIO DEI GIGANTI

IL RISVEGLIO DEI GIGANTI

I Giganti di Mont’e Prama, la straordinaria storia di una scoperta archeologica

Prof. Attilio Mastino, Università di Sassari

Prof. Raimondo Zucca, Università di Sassari

Prof. Gaetano Ranieri, Università di Cagliari

Nel mese di marzo del 1974 due contadini, Yang Zhifa a Lington (Xi’an, Cina) e Sisinnio Poddi a Mont’e Prama (Cabras, Sardegna/Italia) ad 8500 chilometri di distanza, lavorando con i loro attrezzi nei rispettivi terreni, riportavano alla luce, dopo millenni di sepoltura, due tra i più importanti siti archeologici del mondo, destinati a fare riscrivere i testi della storia dell’arte e la conoscenza del mondo antico. Benché diversissime per numero, materiali di fattura ed epoche di appartenenza, le statue ritrovate sono espressione di due particolari periodi storici che il destino ha voluto accomunare nella straordinaria qualità artistica e modalità del ritrovamento. Se l’imponente scorta di oltre 10000 soldati di argilla, ordinatamente schierata a testimoniare la grandezza dell’imperatore Qin Shi Huang, è rimasta nascosta dal 210 a. C., i cinquanta (per ora) Giganti di arenaria, custodi di altrettante tombe, hanno riposato sotto terra per quasi tremila anni in attesa di essere scoperti. Essi furono scolpiti infatti nel IX secolo a. C. e furono poi
distrutti in oltre 5000 frammenti dalla furia di successivi invasori che conquistarono la regione, e sono stati pazientemente ricostruiti dagli abili restauratori che oggi ci consentono di ammirarli nei musei di Cabras e di Cagliari.
Le statue rappresentano differenti figure di “eroi”: gli arcieri con l’arco,i guerrieriche si proteggono con uno scudo circolare edi pugilatoricon un guanto armato ed uno scudo protettivo sopra la testa. Gli eroi vengono rappresentati con dei tratti stilizzati e fortemente simbolici, gli occhi sono composti da due cerchi concentrici di forte impatto visivo.

Alcuni dei protagonisti del ritrovamento e dello studio dei Giganti saranno in Cina per far conoscere e presentare questa straordinaria scoperta, un patrimonio e tesoro archeologico che accomuna ed avvicina nel tempo le civiltà della Cina e del Mediterraneo.