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Giornata del Contemporaneo

Giornata del Contemporaneo
Seminario e mostra
“Arte e sostenibilità ambientale – materia ed ecologia”
Istituto italiano di Cultura di Pechino
12 ottobre 2022 ore 18:00

 

PROGRAMMA
18:00 – 19:30 Saluti Istituzionali, seminario
19:30 – 21:00 Apertura mostra e buffet
Intervengono gli artisti:
Filippo Cardella
Jacopo Della Ragione
Luigi Giacobbe
Liu Ruowang
Modera: Fabrizio Gurrado
Lingua dell’evento: Italiano e cinese

 

Jacopo della Ragione vive e lavora a Pechino dal 2001. Mentre era studente di Storia Medievale all’Università Statale di Milano, ha frequentato un master in Progettazione Grafica e Tecnologie della Stampa. Contemporaneamente, la sua passione per le arti visive, lo ha portato a curare installazioni pubbliche come “Creating Dialogues”, un’installazione site-specific di 80mq di Rudy Pulcinelli presentata nel distretto artistico di Pechino 798, e mostre come “San Mao – Una Retrospettiva” con opere originali di Zhang Leping. Il suo primo linguaggio artistico era una trasposizione su tela di equilibri geometrici. Nel 2019 ha presentato al “First Yuanmingyuan Culture and Art Festival”, le prime opere rappresentative del suo nuovo linguaggio, fatto di gesti, dove gli elementi sono collegati tra loro come riflesso del dialogo interiore e delle contraddizioni esterne. Il suo lavoro ha ricevuto un forte riconoscimento sia in Cina che in Italia ed è impegnato in progetti di dialogo culturale e artistico, come la doppia mostra personale con il rinomato artista Liu Ruowang, parte dell’evento di scambio sino-italiano “Cross-cultural Dialogue”.

 

Filippo Cardella è un artista e designer Italiano basato a Pechino. Ha studiato grafica e design industriale presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze sotto la guida di maestri come Paolo Deganello, Giorgio Berretti e Biagio Cisotti. Successivamente, ha svolto 4 anni di apprendistato presso lo studio del famoso fotografo italiano Oliviero Toscani, dove si è specializzato in Design grafico. Conclusa questa esperienza ha lavorato in diverse città, come Buenos Aires, Singapore, New York, e Pechino. Ha lavorato presso lo studio Ralph Applebaum, Gallagher & Associates e Collaborato con il Singapore Art Museum. Dal 2015 ha partecipato ad una serie di mostre con opere che analizzano l’elaborata struttura dei comportamenti sociali all’interno della società, collezionando immagini, linguaggi e materiali che incontra nella vita di tutti i giorni elaborandoli in varie forme artistiche: dalla pittura alla scultura, fino a installazioni, video e performance dal vivo. Fin da giovane ha nutrito interesse per le subculture urbane, in particolare per i graffiti, su cui ha curato la pubblicazione di libri e organizzato eventi e mostre. Nel 2018 ha fondato Difforme, uno studio di arte e design a Pechino (difformestudio.com).

 

Luigi Giacobbe diplomato al liceo artistico, ha iniziato ad esporre a Roma intorno al 1980. Nel 1985, ha creato una serie di opere, inclusa “L’Arte della Fantasia”, e posa le basi concettuali della sua arte, una costante metamorfosi tra l’attrazione esterna e l’immaginazione dell’artista. Nel 1987, ha partecipato alla mostra “100 Pittori di via Margutta”. Trasferitosi a Parigi nel 1989, Giacobbe ha preso parte al “Salon des indépendants 1991” e al “Salon d’Automne 1992”. Alcune delle sue opere sono diventate parte della collezione permanente della Galerie Rambaud. Nel 1995, trasferitosi a Tokyo, realizza una serie di sculture che vengono esposte presso la Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, nel cuore di Ginza e una mostra, intitolata “Le Trois Femmes” (Le tre donne). Le opere esposte rispondono al mondo moderno, un mondo caratterizzato da un alto livello di omogeneità e cultura orientata alla tecnologia elettronica che il Giappone vive in quegli anni. Le influenze della cultura giapponese sono evidenti nelle sue opere. Nella successiva tappa di Mosca, nel 2000 sviluppa un profondo interesse per l’arte sovietica (realismo sovietico). Giacobbe arriva a Seoul nel 2003, dove riscopre la connessione materiale con l’arte esponendo presso Gana Art Gallery nel 2005. Nel 2007 ha organizzato la sua mostra personale “L’Arte della Fantasia” presso Galerie PICI esponendo in una estemporanea 55 opere. Produce opere di grandi dimensioni racchiudendo le “tre forze: grafica, pittura e scultura”, che incluse nelle sue opere, rappresentano la libertà che puo’ essere vista solo nell’arte. Le sue opere sono visivamente sorprendenti e hanno mostrato l’evoluzione artistica nella percezione dell’immaginazione. Nel 2008, arriva a Manila con la sua mostra personale “La Tentazione Dei Colori” presso l’Ayala Museum, nel 2009. Dal 2015 vive a lavora ad Hong Kong e Pechino.

 

Liu Ruowang, scultore e pittore, originario dello Shaanxi, è uno dei maggiori artisti contemporanei della Cina. A Pechino dal 1999, ha frequentato il corso post laurea come assistente presso la Central Academy of Fine Arts e nel 2005 il suo lavoro “The East is Red” è stato premiato al “Light of the Academy”. Il suo è un percorso originale che si basa su una base socio-culturale ben precisa, che fonda le sue radici nella tradizione cinese che ha saputo testimoniare grazie all’universalità del suo linguaggio artistico, nel quale ha incluso elementi trasversali con aspetti peculiari della sua tradizione.Il lavoro di Liu Ruowang si articola in diversi cicli scultorei fra cui “Original Sin”, “Wolves Coming”, “Heaven Soldier”, “The People”, “Melody”, “Dodo”, e cicli pittorici fra cui emerge in particolar modo “Living Things”. Dal 2005 il suo lavoro inizia ad essere conosciuto ed apprezzato in tutti i circoli d’arte cinesi ed inizia ad essere conosciuto anche all’estero: i suoi lavori sono stati esposti in diverse parti del mondo fra cui Pechino, Shangai, Singapore, Seul, Queenstown, Venezia, Torino, Firenze, Napoli e Büdelsdorf. L’installazione “Wolves Coming”, già esposta due volte in Italia – nel 2015 – è frutto della produzione dell’ultimo decennio che va considerato a pieno titolo il periodo della sua maturità artistica. La sua propensione per opere di grande misura fa sì che le sue opere sfiorino la monumentalità, senza però costituire una presenza ingombrante nel contesto circostante. Le forme, grazie ad uno studiato ad un dinamico impatto scenico, vengono avvertite come attori di passaggio che permangono nello spazio senza appropriarsene. L’artista stesso afferma che i lavori sono presentati in gruppi perché la “pluralità è il tipo di forma e di forza di cui necessita quando è intento ad esplorare la relazione tra l’essere umano e l’ambiente, anche alla luce del fatto che la Cina è da tempo un paese che porta avanti uno spirito collettivista”. La monumentalità dell’installazione rivela la capacità dell’artista di concentrare lo spazio attraverso una narrazione semplice, che adatta i toni fantastici del mito nel contesto della civiltà globalizzata, dove la coscienza artistica è dominata dal progresso scientifico e tecnologico, sempre più in opposizione con l’ordine naturale e dove i lupi rappresentano un grido disperato alla salvaguardia ambientale di tutto il pianeta. Molti sono i lavori di Liu Ruowang dedicati al mondo animale, dove la coscienza artistica si mostra sensibile ai problemi della società contemporanea: primati, figure antropomorfe, buffi colombiformi estinti e tante creature fiere e selvagge come quelle ritratte nelle enormi tele dipinte ad olio.

 

Fabrizio Gurrado è un architetto italiano, fondatore dello studio “IS architecture and design Asia Pacific”. Laureato presso il Politecnico di Milano, ha più di 16 anni di esperienza nel campo del design, sia in strutturale che d’interni a Milano e Pechino. In Cina dal 2013, è particolarmente interessato alla cultura cinese locale ed ha partecipato a due edizioni della Beijing Design Week proponendo progetti per la promozione e conservazione degli Hutongdi Pechino. Tra i 100 più influenti designer in Cina, secondo la rivista AD, i progetti del suo studio “IS architecture and design”, hanno raggiunto numerosi riconoscimenti nel campo del design industriale e sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di design.

 

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