Il 26 febbraio (ore 18,30) presso l’Istituto Italiano di Cultura, il Maestro Giuseppe Cuccia, consulente per l’Opera Occidentale del NCPA, terrà la prima di una serie di conversazioni sui teatri lirici più importanti d’Italia. Gli incontri presenteranno al pubblico i maggiori teatri sotto il profilo storico e aneddotico con rilievo sulle prime assolute realizzate, il contesto culturale, i compositori che vi hanno lavorato e la rilevanza artistica nel panorama mondiale.
Ecco il calendario degli incontri (in italiano con traduzione in cinese) :
26 febbraio 2018, ore 18.30 – La Scala di Milano e La Fenice di Venezia
26 marzo 2018, ore 18.30 – Teatro Regio Torino e Teatro Regio di Parma
30 aprile 2018, ore 18.30 – Teatro San Carlo di Napoli e Teatro Massimo di Palermo
14 maggio 2018, ore 18.30 – Teatro Comunale di Bologna e Teatro dell’Opera di Roma
Il primo degli appuntamenti, lunedì 26 febbraio, sarà dedicato a due straordinarie e assolute eccellenze italiane: La Scala di Milano e La Fenice di Venezia.
Il Teatro alla Scala di Milano, uno dei più famosi del mondo, viene costruito su progetto dell’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini nel 1776 e inaugurato nel 1778 con “Europa riconosciuta” di Antonio Salieri. Nel 1812, con l’avvento di Rossini, la Scala diventa il luogo deputato del melodramma italiano, della sua evoluzione lungo un secolo e della sua tradizione esecutiva fino ai nostri giorni. Nel 1839 “Oberto, conte di San Bonifacio” apre l’era di Giuseppe Verdi, il compositore che più di ogni altro è legato alla storia della Scala. Il trionfo di “Nabucco” (1842), per il forte sentimento patriottico che suscita nella Milano attraversata dai fermenti del nascente Risorgimento italiano, rafforza le radici popolari del melodramma stesso e ne identifica l’immagine con la Scala. Nel 1920 Arturo Toscanini ne assume la direzione artistica e promuove una radicale riforma del Teatro. Alla stagione delle grandi voci (Maria Callas, Renata Tebaldi, Leyla Gençer, Giulietta Simionato, Mirella Freni, Shirley Verrett, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Carlo Bergonzi, Luciano Pavarotti, Placido Domingo), dei grandi registi (Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Luca Ronconi), dei grandi coreografi e ballerini (Leonide Massine, George Balanchine, Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Luciana Savignano) si affiancano i nomi di direttori del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Daniel Barenboim. Dal 1951 la stagione della Scala si apre ogni anno il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano.
Il Teatro La Fenice di Venezia, fondato nel 1792, è stato nell’Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi. Anche nell’ultimo secolo grande è stata l’attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Stravinskij, Britten e Prokofiev. Con un’ottima acustica (ulteriormente migliorata dopo la recente ricostruzione seguita al devastante incendio del 1996), un’orchestra e un coro stabili, un ampio pubblico internazionale, che si aggiunge all’assiduo pubblico locale, la Fenice si pone tuttora come centro produttivo di primaria importanza, con più di cento recite d’opera all’anno, un’importante stagione sinfonica affidata a direttori di fama internazionale (ricordiamo le frequenti collaborazioni con Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Jeffrey Tate, Vladimir Temirkanov, Dmitrij Kitajenko, i cicli integrali delle sinfonie di Beethoven, Schumann, Brahms, Mahler e l’attenzione al repertorio contemporaneo), spettacoli di balletto e concerti di musica da camera. Il Teatro La Fenice si dedica al grande repertorio operistico, italiano ma anche francese, inglese, tedesco (i legami di Venezia con Wagner hanno radici profonde) e slavo, affrontato con alti standard musicali e con attenzione alla migliore sperimentazione registica recente. Nondimeno persegue una continua ricerca sulla contemporaneità (con nuove commissioni e allestimenti) e si caratterizza per un interesse specifico per il repertorio barocco e veneziano in particolare.