Nella parte centrale del Manoscritto B, Leonardo studia la morfologia della regina dei volatili per realizzare il progetto di una macchina elegante e facile da pilotare: l’Aquila meccanica. Il progetto è sviluppato su più fogli e comprende studi sulla manovrabilità, con rimandi ai movimenti del pilota e una stima dell’energia necessaria al funzionamento.
La peculiarità di questo progetto riguarda gli sportelletti presenti sulle ali, realizzati con tele di lino cerato, che fungono da piume
artificiali.
In questo periodo Leonardo compie delle ricerche sul volo battente e, osservando il volo dell’aquila, si accorge che infase di battuta le
piume spingono l’aria verso il basso, mentre in risalita -aprendosi – permettono all’aria di passare attraverso di esse, facilitando questa
fase del volo. Gli sportelletti simulano al meglio queste condizioni. Infase di battuta si spostano verso l’alto, chiudendosi a contatto con
la griglia di corde presente sulla parte superiore dell’ala. In risalita invece, non avendo vincoli nella parte inferiore, si aprono permettendo all’aria di passare.
Il battito delle ali viene gestito attraverso due pedali che il pilota calza dopo essersi posizionato supino nell’apposito alloggiamento che si osserva nella parte centrale della macchina. I pedali, oltre al battito, permettono il movimento della parte esterna dell’ala, grazie a
un sistema di carrucole.
L’asta al di sotto dell’alloggiamento, permette al pilota di coordinare la rotazione delle ali attraverso i movimenti delle braccia.
Leonardo descrive anche un esperimento per calcolare l’energia necessaria al funzionamento di questa macchina. Disegna un’ala battente e un uomo intento a fornirle energia per il battito. Aggiunge la didascalia “200 libbre” che corrisponde al peso dell’Aquila volante, ovvero 80 chilogrammi. Lo scopo dell’esperimento è verificare se un uomo allenato possa essere in grado di alimentare il battito delle ali per svariate decine di volte al minuto, sollevando il peso del proprio corpo e quello della macchina. Ovviamente l’esito finale è negativo e la macchina non può volare.
L’Aquila meccanica, con i suoi dodici metri di apertura alare, è stata ricostruita per la prima volta. Il modello è in dimensioni reali e pesa circa ottanta chilogrammi come da indicazioni di Leonardo.
Dott. Mario Taddei
Laureato in design industriale, ha insegnato al Politecnico di Milano fino al 2003. Ha dedicato gran parte della sua attività allo studio e
allo sviluppo di prodotti multimediali interattivi per la divulgazione della scienza a carattere di edutainment.
Si occupa da tempo dello studio e della ricerca riguardante Leonardo da Vinci, diventandone a livello internazionale uno dei maggiori
esperti. Ha firmato alcune scoperte e ricerche di risonanza mondiale riguardanti le macchine di Leonardo. Socio fondatore del centro studiLeonardo3, e’ cu ratore del museo Leonardo3 in piazza Scala Milano.
Direttore scientifico tecnico. Progetta e realizza sistemi completi di Realtà Virtuale immersiva.
Autore di numerosi libri didattici, scientifici e divulgativi, pubblicati in diversi paesi del mondo, tiene conferenze, lectio magistralis e presentazioni in simposi e convegni internazionali. Le sue mostre, esibizioni e installazioni sono state nel corso degli anni presentate
con enorme successo sia in Italia che all‘estero (Germania, USA, Canada, Messico, Brasile, Qatar, Giappone).